L’indebitamento è una condizione che purtroppo affligge moltissimi colleghi militari … e questo a prescindere dal grado e dall’anzianità di servizio posseduta. Anche se sono svariate le cause che possono portare a difficoltà finanziarie, a partire dagli stipendi relativamente bassi, dalle spese impreviste, dai problemi familiari, dai divorzi eccetera … sono convinto che ciò che ha portato molti colleghi sulla strada sbagliata sia stato troppo spesso la totale mancanza di educazione finanziaria: alla base del sovraindebitamento c’è, a mio parere, il mancato accesso del militare a risorse e informazioni finanziarie che possano aiutare a prevenire l’indebitamento e gestire in modo “sano” i propri soldi. Pensate ad esempio a tutti i colleghi che, dopo aver mantenuto per molto tempo un tenore di vita alto (non di rado eccessivamente alto!) grazie a quanto meritatamente guadagnato in missione fuori area, siano stati poi facilmente attratti da offerte di credito “facile” o siano addirittura rimasti coinvolti in vere e proprie truffe finanziarie, accumulando debiti diventati nel tempo impossibili da gestire. Trovarsi in situazioni del genere può avere, ovviamente, risvolti estremamente negativi sulla propria vita:
- privata, con forti tensioni familiari che possono arrivare a determinare, nei casi più gravi, problemi in termini di salute fisica e/o mentale, oltre a far ovviamente allontanare chi ci sta vicino come il coniuge, i figli, i parenti o gli amici;
- professionale, causando sensibili diminuzioni nel rendimento e/o nell’affidabilità lavorativa, cosa che può mettere in dubbio il mantenimento del proprio incarico, il rilascio/rinnovo del nulla osta di sicurezza (cosiddetto NOS – per approfondire leggi qui!), la partecipazione a missioni internazionali … quando non si arriva addirittura al trasferimento per incompatibilità ambientale.
Ma se si è già in difficoltà finanziaria, se si stanno affrontando seri problemi di debito o se le società di recupero crediti ci stanno letteralmente perseguitando … senza perdere occasione di farci sentire dei “ladri” … cosa possiamo concretamente fare? Beh … qui non c’è una soluzione che valga sempre, perché ogni caso va analizzato a sé e, soprattutto, da parte di chi sa cosa fare! La prima cosa da fare, dato che ci siamo cacciati in questo vicolo cieco da soli, è secondo me quella di iniziare a pensare che dovremmo farci aiutare da qualche professionista del settore, quantomeno per provare ad uscirne, riducendo al massimo il rischio di farci ulteriormente del male: che sia un avvocato, un commercialista o un consulente finanziario non importa, basta solo che si occupi stabilmente della materia, si muova bene nell’ambiente e abbia guadagnato la vostra fiducia. Un professionista del genere potrebbe infatti aiutare, tra l’altro, a:
- gestire i rapporti con la società di recupero crediti, nel caso ovviamente non siate in grado di pagare;
- ottenere un “saldo e stralcio”, fare cioè in modo che la banca, finanziaria o agenzia di recupero crediti accetti di eliminare – “stralciare” appunto – una parte o l’intero debito in cambio di un pagamento parziale o di un accordo di pagamento concordato [1];
- contestare gli interessi applicati in presenza di “anomalie”, come in caso di possibile usura bancaria, anatocismo, indeterminatezza eccetera;
- controllare se il debito si sia prescritto: abbiamo veramente la certezza che quanto richiesto sia legalmente dovuto? Magari potremmo ottenere e far esaminare ad un professionista la documentazione in mano alla banca, alla finanziaria o all’agenzia di recupero crediti;
- attivare utilmente le procedure pensate per la gestione delle crisi da sovraindebitamento.
Tanto detto, spenderò ora qualche parola in più su quest’ultimo punto, limitandomi ad accennare le procedure specificamente previste per il consumatore, cioè anche per tutti noi militari. Ebbene, sappiate che il D. Lgs. n. 14 del 2019 “Codice della crisi e dell’insolvenza” prevede in caso di crisi da sovraindebitamento, tra l’altro, la sostanziale “liberazione” dai debiti attraverso la procedura di:
- ristrutturazione dei debiti del consumatore:“[…] il consumatore sovraindebitato, con l’ausilio dell’OCC [Organismo di Composizione della Crisi], può proporre ai creditori un piano di ristrutturazione dei debiti [2] che indichi in modo specifico tempi e modalità per superare la crisi da sovraindebitamento. La proposta ha contenuto libero e può prevedere il soddisfacimento, anche parziale e differenziato, dei crediti in qualsiasi forma” (art. 67 e ss. del D.Lgs. n. 14/2019);
- liquidazione controllata del sovraindebitato:“[…] il debitore in stato di sovraindebitamento può domandare con ricorso al tribunale competente […] l’apertura di una procedura di liquidazione controllata dei suoi beni” (art. 268 e ss. del D.Lgs. n. 14/2019), ottenendo sostanzialmente la cancellazione totale dei debiti non pagati, attraverso la liquidazione dei propri beni e la distribuzione del ricavato ai creditori;
- esdebitazione del debitore [3] :“[…] l’esdebitazione consiste nella liberazione dai debiti e comporta la inesigibilità dal debitore dei crediti rimasti insoddisfatti nell’ambito di una procedura” (art. 278 e ss. del D.Lgs. n. 14/2019).
Certo, ci sono tantissimi aspetti negativi da prendere in considerazione: il problema è cioè molto, ma molto più complesso di come l’ho appena dipinto. Potremmo ad esempio avere enormi difficoltà ad ottenere futuri prestiti o finanziamenti … ma questo è il meno: se si affronta una crisi da sovraindebitamento, secondo me l’importante è uscirne il prima possibile e senza fare stupidaggini. Ho molto semplificato l’argomento solo per far capire ai colleghi meno eruditi (non me ne vogliano i lettori giuristi o economisti, ma questo post non è stato scritto per loro!) che in caso di crisi da sovraindebitamento non è tutto finito, si può anzi ancora provare fare qualcosa per uscirne … basta solo che ci si affidi a dei seri professionisti del settore, credetemi! “Se pensate poi che rivolgersi a un professionista serio costi troppi soldi, non avete idea di quanto potrebbe costarvi caro farvi assistere da quello sbagliato!” … pensateci sopra, ad maiora!
TCGC con il supporto dell’intelligenza artificiale
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[1]: in pratica, quando un debitore ha difficoltà a rimborsare l’intero importo del debito, può negoziare con il creditore per ottenere un accordo di saldo e stralcio. Ciò implica che il creditore accetta di cancellare una parte del debito (spesso una percentuale) e considerare il debito come pagato in cambio del pagamento della somma concordata. Questo consente al debitore di liquidare il debito a un importo inferiore rispetto all’importo originale. Ovviamente, beneficiare di un “saldo e stralcio” comporta anche molteplici conseguenze negative per il debitore: può infatti avere un impatto negativo sul relativo profilo creditizio (incontrerà quindi maggiori difficoltà nell’ottenere futuri prestiti o finanziamenti), avere conseguenze fiscali (la parte di debito stralciata potrebbe contribuire a determinare, ad esempio, il reddito per le agevolazioni fiscali) o, eventualmente, anche legali.
[2]: il piano di ristrutturazione può prevedere la riduzione del debito, la dilazione dei pagamenti, l’estinzione del debito in cambio di una cessione di beni o altre forme di pagamento. Ovviamente tale piano deve essere ragionevole e adeguato alla situazione economica del debitore, tenendo conto delle sue esigenze e delle possibilità reali di ripianare i debiti. Una volta approvato il piano di ristrutturazione, il consumatore deve rispettare le condizioni stabilite e versare le rate previste, al fine di rientrare gradualmente nei debiti e riottenere la propria solvibilità finanziaria. La ristrutturazione dei debiti del consumatore rimane comunque una soluzione efficace per superare situazioni di difficoltà economica ed evitare l’insolvenza.
[3]: Per poter ottenere l’esdebitazione, il debitore deve aver tentato di concordare un piano di ristrutturazione dei debiti con i propri creditori, senza successo.