LE PRIME 10 COSE CHE BISOGNA FARE DOPO LA MORTE DI UN GENITORE
È purtroppo successo: abbiamo perso una persona molto importante, è morto papà (sto solo ipotizzando frugando nel mio passato … ovviamente la cosa vale anche se è stata mamma ad andarsene). Siamo stati lontani e impegnati … forse crediamo di non aver fatto quanto avremmo dovuto o voluto, di aver commesso molti errori. Non importa, è arrivata l’ora di tornare a casa; il fatto che non ci sentiamo capaci, che viviamo una sensazione di impotenza mista a confusione ci sta, è normale! Dobbiamo quindi lasciare quello che stiamo facendo per dedicarci a chi è rimasto, “accollandoci” le primissime necessarie incombenze.
Ovviamente, avvenimenti del genere ci toccano inesorabilmente nell’intimo della nostra anima: l’importante è osservare senza giudizio quello che ci accade dentro … non dimentichiamo che siamo esseri umani! A volte pensiamo di voler fare tanto per lenire le sofferenze di chi, come noi, sta elaborando il lutto, quando in realtà basta davvero poco, bisogna agire con semplicità. In queste circostanze non è tanto la parola che fa il suo effetto, poiché il processo di morte è un passaggio alla vita stessa che non si può spiegare: è un sentire interno che ognuno vive a proprio modo, con dolore e rassegnazione altalenante … con non accettazione per la maggior parte delle persone. Non c’è scelta giusta o sbagliata: “l’essere con l’altro” … anche semplicemente in ascolto … è già tanto!
Rimettiamo ora i piedi per terra perché inizia la salita, c’è molto da fare … e dobbiamo farlo in prima persona! Il peso è tutto sulle nostre spalle e perciò dobbiamo tranquillizzarci il più possibile. Prendiamo quindi un bel respiro e restiamo semplicemente in ascolto, vicino a chi è rimasto a soffrire come semplice presenza; l’energia si manifesta così e arriva al cuore più di una parola. Facciamo ordine nella nostra mente … siete pronti?
Piccolo inciso, spesso sentiremo parlare di “de cuius” … beh … tale termine viene comunemente utilizzato in ambito legale e testamentario per riferirsi alla persona deceduta di cui si discute o della quale si sta trattando il testamento o l’eredità.
Tanto premesso, iniziamo a metterci all’opera e rimbocchiamoci le maniche: bisogna innanzitutto comunicare a chi deve sapere che il nostro papà (o la nostra mamma ovviamente) non c’è più. Della cosa deve esserne sicuramente informato:
- Il Comando militare di appartenenza [1] (per approfondire leggi qui!) al quale dobbiamo chiedere immediatamente di fruire della licenza “per gravi motivi” che ci permette di assentarci per 10 giorni calendariali (N.B.: tale licenza non è differibile per esigenze di servizio!). Non dimentichiamo però che trattandosi di una licenza straordinaria compresa nel tetto annuo dei 45 giorni, se ho già beneficiato nello stesso anno solare di tutti i 45 giorni di licenza straordinaria spettanti in astratto (ad esempio per congedo parentale), non potrò più usufruirne perché altrimenti sforerei il tetto massimo dei 45 giorni che ci è imposto dalla normativa militare (Difficile? Non tanto dai … ma se vuoi approfondire leggi qui!);
- L’Ente previdenziale di riferimento di papà, chi gli pagava la pensione insomma (INPS, Casse di previdenza eccetera), sempre che papà non lavorasse ancora perché in tal caso va comunicato tutto anche al suo datore di lavoro. Esser rapidi, peraltro, vi eviterà di dover restituire eventuali prestazioni liquidate ma non dovute. Dovremmo anche pensare che mamma, o qualche altro familiare, potrebbe aver diritto alla pensione di reversibilità di papà (per la quale va presentata una specifica istanza – per approfondire leggi qui!);
- L’Agenzia delle Entrate. Entro 12 mesi dal decesso deve difatti essere presentata la dichiarazione di successione [2]. Trattandosi di una procedura complessa, è assolutamente consigliabile rivolgersi ad un professionista (meglio se notaio, avvocato o commercialista), specialmente se papà ha lasciato testamento (per approfondire leggi qui);
- Banche, Poste e Istituti di Credito. Sappiate che lo sblocco dei conti di papà potrà però avvenire solo dopo aver ultimato l’iter burocratico della successione, di cui al precedente punto 3;
- I Fornitori di Luce, Gas e Acqua per chiudere le utenze domestiche intestate a papà o, eventualmente, procedere alla relativa voltura. Una cosa simile avviene anche per l’abbonamento alla RAI, sempre che papà avesse un televisore e quindi pagasse il canone;
- Il Pubblico Registro Automobilistico (PRA) per quanto riguarda il passaggio di proprietà per successione di auto, moto eccetera (NB: i veicoli iscritti al PRA non vanno inseriti nella dichiarazione di successione);
- Gli Istituti assicurativi con cui papà aveva eventualmente stipulato polizze per auto, moto, casa, infortunio, vita eccetera;
- I Carabinieri competenti per territorio se papà deteneva armi;
- Il Comune dove papà aveva la proprietà di immobili per regolarizzare, ad esempio, il pagamento delle tasse locali come l’IMU, la tassa sui rifiuti eccetera. Non è detto che se papà fosse esente e non pagasse nulla (ad esempio per esenzione IMU prima casa), la cosa valga anche per gli eredi … anzi normalmente succede proprio il contrario;
- Eventuali società con cui papà intratteneva eventuali rapporti commerciali che si sviluppano nel tempo come accade, ad esempio, per le carte di debito o credito (quando non collegate al conto corrente) o per abbonamenti vari come payTV, istituti di sicurezza eccetera.
Un paio di consigli prima di concludere:
- rintracciamo e custodiamo subito i documenti di papà … ivi incluso il testamento (se esistente) … prima che si perdano o che, magari, qualcuno possa addirittura riuscire ad approfittarsi della situazione;
- affidiamoci da subito ad un professionista (meglio se notaio, avvocato o commercialista) che abbia la nostra fiducia. Dal decesso di papà scaturiscono infatti molti ulteriori adempimenti legali o fiscali che vanno regolarizzati il prima possibile: gli eredi, ad esempio … ed è solo un esempio … devono provvedere alla dichiarazione dei redditi del defunto; nell’anno successivo al decesso è poi possibile ottenere la detrazione IRPEF per le spese sostenute, come quelle funerarie eccetera.
Questi, ovviamente, sono solo alcuni suggerimenti molto, ma molto generali … ogni situazione è diversa e non dovete quindi temere di farvi aiutare nell’affrontarla!
Una precisazione finale è d’obbligo: avvocatomilitare.com persegue finalità meramente divulgative e, conseguentemente, l’approccio dato è necessariamente molto sintetico, non tale cioè da garantire una completa disamina sull’argomento. Ecco perché mi permetto di ribadire ancora una volta quanto sia necessario farsi seguire da un notaio, un avvocato o un commercialista di fiducia: non abbiate paura di informarvi e di approfondire bene la vostra situazione, soprattutto se si parla di eredità … evitate cioè il rischio di commettere errori che potrebbero costarvi caro. Parafrasando una frase ricorrente su avvocatomilitare.com … se pensate che rivolgersi a un professionista costi troppi soldi, non avete idea di quanto potrebbe costarvi caro provare a fare tutto da soli … pensateci sopra! Ad maiora!
In ricordo di Roberto e Giuseppe che con i loro consigli ci hanno aiutato ad essere quello che siamo
TCGC con il supporto dell’intelligenza artificiale
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[1]: il decesso ha peraltro molteplici conseguenze amministrative: pensiamo ad esempio al caso di fruizione dei benefici della legge n. 104 del 1992 per accudire il de cuius, al Nulla Osta di Sicurezza (cosiddetto NOS) in fase di rilascio eccetera.
[2]: la vigente normativa prevede una imposta sulle successioni ereditarie con aliquote che variano dal 4% per il coniuge e i parenti in linea retta (es. genitori e figli) al 6% per i partenti sino al 4° grado per arrivare all’8% per gli altri soggetti. Vi è comunque una franchigia che varia a seconda dell’erede ed è, ad esempio, di 1.000.000 euro per il coniuge e gli eredi in linea retta, che si eleva a 1.500.000 nel caso in cui l’erede sia portatore di handicap.